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[Trad] Al RAZI

Traduzione di:

Al Razi

Da Personalità , Era dell'Ignoranza


Al RAZI
Polimatico

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Al Razi (Rhazes) è considerato uno dei dottori, scienziati e medici più competenti della storia, un uomo polimatico di enorme potenza intellettuale. Tracciando una strada attraverso la medicina e nei primi studi di chimica, la sua vita fu costellata di successi. I suoi scritti su molti argomenti divennero prestigiosi.

Il suo contributo alla scienza ed alla medicina fu profondamente unico e divenne influente in Europa ed in India, ridefinendo il ruolo del medico e fondando il campo della pediatria formale. Tuttavia, furono le sue convinzioni filosofiche ereditate da Platone a metterlo in pericolo durante la sua vita. Perseguitato da controversie religiose, in gran parte a causa della sua teologia non ortodossa, questi episodi lo resero la pecora nera della prima epoca islamica.



MEDICO DEI MEDICI

La reputazione di Al-Razi come uno dei più grandi medici della storia si basa sul suo intuito clinico e sui suoi esaurienti scritti di medicina. Fu direttore degli ospedali di Rayy e Baghdad, dove enfatizzò l'osservazione empirica e l'assistenza ai pazienti.

Non temeva di sfidare le autorità classiche come Galeno quando le prove lo richiedevano, una caratteristica esemplificata dalle sue critiche sistematiche e dai suoi studi dei casi. Alcuni dei suoi contributi hanno effettivamente fondato nuovi campi ed introdotto pratiche innovative nella terapia e nell'etica medica.

Al-Razi registrò meticolosamente i casi ed i sintomi dei pazienti, utilizzandoli come base per la diagnosi ed il trattamento. Le sue annotazioni cliniche in opere come al-Hawi mostrano una straordinaria capacità di isolare i sintomi superficiali della malattia, pronosticare gli esiti e collegare i sintomi ai cambiamenti del corpo.

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Insisteva nel verificare le teorie attraverso la pratica, conducendo persino uno dei primi studi clinici della storia confrontando gruppi trattati e non trattati. Ad esempio, per testare il salasso nella meningite, divise i pazienti in due gruppi, prelevando sangue ad un gruppo e non all'altro; osservò che solo il gruppo non sottoposto a salasso progrediva verso una meningite fatale e concluse l'efficacia del trattamento.

Una delle scoperte mediche più celebri di al-Razi fu la distinzione tra vaiolo e morbillo, malattie spesso confuse prima e dopo di lui.

Nel suo trattato Kitab al-Judari wa al-Hasbah (Il libro del vaiolo e del morbillo), descrisse attentamente i loro diversi decorsi clinici ed eruzioni cutanee. Questa fu la prima descrizione scientifica che le ha riconosciute come malattie separate e fornì indicazioni per la loro diagnosi ed il loro trattamento. L'accuratezza e l'originalità di quest'opera furono elogiate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che la definì "il primo [sic] trattato scientifico" sulle malattie infettive...

Al-Razi è spesso considerato uno dei fondatori della pediatria. È autore di Malattie dei bambini, la prima monografia che tratta la pediatria come disciplina indipendente. In essa catalogò le malattie infantili ed i loro trattamenti, riconoscendo che i bambini necessitavano di cura ed osservazione specializzata.



PROGETTAZIONE MEDICA

In qualità di medico-alchimista, al-Razi fece progredire la farmacia introducendo nuove sostanze e preparazioni medicinali.

Fu anche tra i primi ad applicare l'alcol distillato come antisettico e solvente medicinale, avendo distillato lui stesso l'etanolo. L'enfasi di Al-Razi sull'efficacia ed il dosaggio dei farmaci è evidente nei suoi scritti dove ha dedicato sezioni delle sue opere enciclopediche alla farmacologia, discutendone l'intensità ed i metodi di preparazione.

Perfezionò e diffuse strumenti farmaceutici come mortai, fiasche e spatole per la preparazione dei farmaci, stabilendo di fatto gli standard per la pratica farmaceutica. Inoltre, il suo trattato Bur'alSa'ah ("Cura in un'ora") elencava rimedi ad azione rapida per i dolori più comuni (mal di testa, mal di denti, coliche, ecc.), ponendo la sua attenzione pratica ad alleviare tempestivamente la sofferenza.

Al-Razi applicò il pensiero scientifico alla sanità pubblica ed alla progettazione ospedaliera. È noto che scelse il sito per un nuovo ospedale di Baghdad appendendo pezzi di carne in giro per la città ed osservando dove si decomponevano più lentamente, ritenendo che il luogo con l'aria più pulita avrebbe favorito la guarigione.

Come primario, organizzò l'ospedale con reparti separati per le diverse patologie ed enfatizzò l'igiene e la ventilazione. In particolare, ad al-Razi viene attribuito il merito di aver fondato a Baghdad il primo reparto psichiatrico al mondo dedicato alla cura dei pazienti con disturbi mentali.

Trattava le malattie mentali come condizioni mediche piuttosto che come afflizioni soprannaturali. Il medico scrisse che i disturbi mentali hanno cause fisiologiche, non origini demoniache. Questo era legato alle sue vere convinzioni religiose, poiché desiderava contrastare l'influenza islamica.



CHIMICO

Gli esperimenti di al-Razi portarono alla scoperta o alla prima chiara documentazione di diverse sostanze importanti. Gli viene spesso attribuita la scoperta dell'acido solforico (H₂SO₄), il potente "olio di vetriolo" prodotto dalla distillazione a secco dei minerali. Questo acido divenne un elemento fondamentale dei laboratori chimici nei secoli successivi. Come noto, ottenne anche l'etanolo (alcol etilico), di cui riconobbe le proprietà solventi ed antisettiche. Queste due sostanze – l'acido solforico e l'etanolo – sono considerate tra le scoperte chimiche più significative del periodo medievale. Oltre a queste, gli scritti di al-Razi indicano che produsse o utilizzò l'acido nitrico e l'acido muriatico (cloridrico), come anche vari sali e composti metallici.

Manipolò ampiamente l'arsenico e lo zolfo; il suo Sirr al-Asrar fornisce istruzioni dettagliate per la manipolazione di arsenico e zolfo, descrivendo probabilmente i metodi per ottenere ossido di arsenico e zolfo distillato o composti di solfuro. Inventò anche prodotti medicinali e pratici: per esempio, ad al-Razi sono attribuite le ricette per la produzione di sapone da oli vegetali ed alcali, così come la preparazione di sostanze antisettiche per le ferite. Separando i fatti chimici dal folclore, al-Razi accumulò un corpo di conoscenze chimiche pratiche.

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Al-Razi scrisse numerosi libri sull'alchimia, di cui due particolarmente famosi. Il suo magnum opus alchemico è il Kitab al-Asrar ("Il Libro dei Segreti"), successivamente ampliato come Sirr al-Asrar ("Il Segreto dei Segreti"). In queste opere, al-Razi descrive sistematicamente le sostanze, gli apparati e le operazioni dell'alchimia. Elenca ed individua le materie prime – dai minerali ai metalli dalle piante ai prodotti animali – e poi descrive dettagliatamente le attrezzature necessarie per la sperimentazione chimica (alambicchi, soffietti, crogioli, ecc.). Viene fornita la procedura per condurre gli esperimenti passo per passo, inclusa la preparazione di composti e reagenti. Il Segreto dei Segreti, in particolare, raccoglie gran parte delle sue opere precedenti, diventando una guida completa all'alchimia pratica. Questi testi ebbero una grande influenza; furono tradotti in latino (come Liber Secretorum) ed ampiamente diffusi tra gli alchimisti successivi. Un altro trattato degno di nota fu la sua confutazione dello scetticismo di al-Kindi nei confronti dell'alchimia. Il filosofo al-Kindi aveva scritto che respingeva la possibilità della trasmutazione; al-Razi, convinto sostenitore del potenziale dell'alchimia, replicò con argomentazioni a difesa dell'arte. Purtroppo, solo attraverso citazioni successive sopravvissero soltanto frammenti di questa confutazione. Ciononostante, dimostra che al-Razi si era occupato criticamente delle questioni teoriche sulla validità dell'alchimia, non solo delle sue operazioni.



FILOSOFO

Al-Razi fu anche un filosofo originale, sebbene gran parte dei suoi scritti puramente filosofici sopravvivono solo nelle citazioni di autori successivi. La sua visione era caratterizzata da un forte razionalismo e da uno spirito di ricerca indipendente. Approfondì questioni di metafisica (la natura dell'universo e dell'anima), di etica e di filosofia della religione. Per molti aspetti, la filosofia di al-Razi, influenzata dalla Grecia, rompeva sia con il pensiero islamico del suo tempo sia con la dottrina religiosa ortodossa, rendendolo una figura controversa. Ciononostante, le sue idee sulla ragione, l'anima e l'etica furono influenti ed illustrano l'ampiezza del suo intelletto al di là della medicina.



METAFISICO

Chiaramente influenzato da Plotino e da altri autori platonici in circolazione tra il IX ed il X secolo, Al-Razi propone un'audace teoria cosmologica che coinvolgeva cinque principi eterni ed increati: Dio, Anima, Materia, Tempo e Luogo. Secondo quanto riportato dal suo libro perduto sulla metafisica, egli sosteneva che il cosmo come lo conosciamo è emerso dall'interazione di queste cinque realtà eterne. In questo schema, solo Dio e Anima sono attivi e vivi, mentre la Materia è passiva e Tempo e Luogo sono contesti neutrali. Lo scenario di Al-Razi per spiegare la creazione è una teodicea unica (giustificazione della bontà divina nonostante il male): l'Anima, nel suo stato primordiale, desiderava follemente mescolarsi con la Materia, bramando un'esistenza corporea. Questo atto impulsivo diede inizio alla creazione del mondo, "l'Anima concepisce il desiderio di mescolarsi con la materia", dando vita ad un cosmo che contiene sia il bene (dovuto al disegno di Dio) sia una grande sofferenza.

Le imperfezioni ed i dolori della vita sono quindi spiegati come conseguenze dell'errore dell'Anima nel fondersi con la Materia, non come fallimenti di Dio. Per mostrare perché Dio abbia permesso che ciò accadesse, Al-Razi ha usato l'analogia di un padre saggio che lascia che un figlio sciocco impari dagli errori. Dio ha anche dato all'Anima il dono dell'intelletto (aql), ovvero la capacità umana di ragionare, come guida per aiutarla a riconoscere eventualmente il proprio errore ed a lottare per la liberazione dalla materia. Questa cosmologia era radicalmente diversa dalla visione islamica ortodossa della creazione dal nulla.

Allo stesso modo, sosteneva, tempo e spazio non potevano essere creati, poiché qualsiasi creazione deve avvenire nel tempo e in un luogo. Queste idee lo mettevano in contrasto con altri filosofi islamici seguaci di Aristotele. Pensatori successivi come al-Biruni e Fakhr al-Din al-Razi (nessuna parentela) criticarono i cinque eterni come eretici. Ciononostante, il pluralismo cosmologico di al-Razi fu un tentativo sorprendentemente originale di conciliare l'esistenza del male con la creazione di un Dio benevolo e mette in evidenza il suo impegno a seguire la ragione ovunque essa portasse, anche contro il consenso teologico.

Forse l'aspetto più controverso della filosofia di al-Razi era la sua posizione sulla religione e sulla profezia. Aveva una visione insolitamente critica della religione divulgata, affermando il primato della ragione sulla fede cieca. Secondo il suo avversario Abu Hatim al-Razi, incaricato di discutere la sua mancanza di ortodossia, al-Razi metteva in dubbio la necessità di avere dei profeti.

La sua argomentazione era che Dio aveva dato a tutti gli esseri umani la facoltà della ragione (aql) per discernere la verità e la moralità, quindi sarebbe stato ingiusto ed irrazionale da parte di Dio selezionare solo determinati individui (profeti) per ricevere la conoscenza divina. Se la guida fosse davvero importante per tutti, Dio la metterebbe a disposizione di ciascuno attraverso la ragione, piuttosto che attraverso una manciata di profeti, un processo che di fatto aveva portato a conflitti e scismi tra i loro seguaci. Al-Razi equiparava l'accettazione servile della dottrina religiosa d'autorità (taqlid) alla pigrizia intellettuale, un punto di vista particolarmente pericoloso per il quale fu perseguitato.

Sosteneva che gli individui dovessero usare un ragionamento indipendente per determinare le proprie convinzioni ed i propri obiettivi. Secondo quanto riferito, rifiutava anche specifici concetti religiosi come i racconti miracolosi delle scritture e le descrizioni antropomorfiche di Dio, ritenendoli filosoficamente problematici. Queste opinioni, se riportate accuratamente, risultavano scandalosamente eretiche per molti contemporanei. Alcuni biografi successivi, imbarazzati da questa irreligione, sostennero che tali dichiarazioni fossero falsificazioni dei suoi nemici. Tuttavia, la coerenza della critica con la generale esaltazione della ragione da parte di al-Razi conferisce credibilità ai resoconti. Ciò si accorda con la sua prospettiva medica (che privilegiava l'indagine personale rispetto all'accettazione deferente di Galeno) come ulteriore esempio della sua indipendenza intellettuale. In sintesi, al-Razi estese il suo razionalismo alla sfera religiosa: era un libero pensatore che valorizzava la comprensione ragionata di un individuo al di sopra della tradizione o dell'autorità in tutti i campi.

A causa della distruzione da parte delle autorità islamiche, la maggior parte degli scritti filosofici di al-Razi sono andati perduti, ma alcuni sopravvivono o sono noti per titolo e riassunto:

Medicina Spirituale è un'opera che traccia parallelismi tra medicina ed etica. Al-Razi offre una guida per "guarire" il carattere dell'anima e promuovere la virtù, proprio come un medico cura il corpo. Discute della moderazione emotiva, dell'allenamento delle proprie abitudini e dell'uso della ragione per superare i disturbi psicologici. Quest'opera offre una visione sulla filosofia morale di al-Razi ed è stata probabilmente scritta per un pubblico generale per incoraggiare una vita virtuosa.

La Via Filosofica della Vita era un'opera polemica in difesa della filosofia come migliore guida alla vita. Fu scritta in risposta ai critici (come Abu Hatim) che attaccavano le opinioni di al-Razi. In essa, al-Razi spiega e giustifica il suo impegno nei confronti della ragione e dell'etica filosofica. Chiarisce anche i malintesi sulla sua cosmologia e sulla sua posizione religiosa, sostenendo che una vita filosofica razionale è in armonia con la volontà di Dio (così come la intendeva lui). Questo testo è oggi frammentario, ma il suo contenuto è noto attraverso citazioni in scritti altrui. In esso, difendeva la vita del filosofo come superiore ad altri stili di vita, paragonando i benefici a lungo termine della saggezza alle gratificazioni immediate dell'indulgenza sensuale. Probabilmente rispose alle accuse di empietà spiegando come la sua filosofia fosse compatibile con una comprensione genuina, seppur non tradizionale, di Dio e della pietà.

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I Cinque Eterni era un'altra opera postulata, a cui si fa riferimento, ma che non ha un titolo. Si tratta del trattato di metafisica di Al-Razi, in cui esponeva la dottrina dei cinque principi eterni. Sebbene l'originale sia andato perduto, il suo contenuto è ricostruito sulla base delle critiche successive. In quest'opera, al-Razi precisò il suo punto di vista sulla co-eternità di Materia, Anima, Tempo e Luogo accanto a Dio ed elaborò la sua tesi della creazione e della caduta dell'Anima. Probabilmente attingeva alle idee platoniche (ad esempio, la preesistenza dell'anima e del mondo della materia), ma in una forma innovativa.

Le idee audaci contenute in questo trattato lo resero uno dei suoi contributi più famosi (e famigerati) alla filosofia. Fi Mahiyyat al-'Aql (Sulla natura dell'intelletto) e Fi'l-Nubuwwat (Sulla profezia) furono i più controversi e, a quanto pare, per questi fu ricercato. Questi titoli sono riportati nelle bibliografie e potrebbero corrispondere ad opere in cui al-Razi discuteva di epistemologia e profezia. In tali trattati avrebbe articolato la sua visione secondo cui l'intelletto è il dono supremo degli esseri umani e la fonte ultima di conoscenza e guida, minimizzando o confutando la necessità della rivelazione profetica. Sebbene queste opere non siano sopravvissute, i loro temi sono stati preservati attraverso i resoconti dei suoi dibattiti e le Prove della Profezia scritte contro di lui da Abu Hatim.

Individui con un QI a temperatura ambiente continuano a sostenere che al-Razi fosse "musulmano", pur negando la profezia islamica e la natura della religione abramitica nel suo complesso e venendo perseguitato per le sue credenze. Ciò dimostra la mancanza di rigore nello studio storico e la sottomissione all'Islam, nonché il cinico tentativo dei musulmani di cooptare coloro che altrimenti considerano "eretici".

In tutte le sue attività filosofiche, al-Razi sostiene la ragione, l'integrità etica e la ricerca della verità. Il suo spirito critico e curioso lo condusse dalla medicina alla filosofia, senza mai esitare ad opporsi se riteneva che la logica e le prove fossero dalla sua parte. Questa genialità anticonformista gli assicurò un posto tra i pensatori più controversi ed originali dell'epoca. Sebbene gli studiosi successivi non sempre abbracciassero le sue idee più radicali, si confrontarono con esse seriamente, il che, di per sé, promosse il progresso intellettuale. Gli scritti filosofici di al-Razi, in particolare sull'etica e sulla ragione, riecheggiano nelle opere dei filosofi islamici successivi e prefigurano persino una parte del libero pensiero della prima età moderna in Europa.



CONCLUSIONE

Le opere scritte da Rhazes furono scientificamente inestimabili ed ebbero un'influenza duratura. I suoi testi medici divennero riferimenti standard in Occidente ed in Oriente; i suoi manuali alchemici guidarono generazioni di sperimentatori; e le sue idee filosofiche suscitarono a lungo dibattiti anche dopo la sua morte. In sintesi, le scoperte e l'eccellenza di Abu Bakr al-Razi in medicina, chimica e filosofia ne fanno uno dei grandi artefici della conoscenza umana, uno studioso che unì la cultura enciclopedica alla genialità sperimentale ed un medico-filosofo umanista dedito a migliorare la vita attraverso la scienza e la ragione.



BIBLIOGRAFIA

“Abu Bakr Muhammad Ibn Zakariya Al Razi (Rhazes): filosofo, medico ed alchimista”, Samir S. Amr e Abdulghani Tbakhi, Annali della medicina saudita
1. HD Modanlou, Archivi di Medicina Iraniana 2008 – “Un omaggio a Zakariya Razi… uno studioso pioniere iraniano”.
Abu Bakr al-Razi” (P. Adamson, Enciclopedia di Filosofia di Stanford
“al-Razi… ha riconosciuto la necessità di un controllo non trattato”, James Lind
"I contributi di Rhazes all'alchimia ed alla farmacia", Giornale Medico di Shiraz
Alchimisti islamici: Jabir e al-Razi, Tanner Sorensen



CREDITO

[TG] Karnonnos
 

Al Jilwah: Chapter IV

"It is my desire that all my followers unite in a bond of unity, lest those who are without prevail against them." - Shaitan

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