Anemos Aiteros
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21st Century Islamic Terrorism – France
21st Century Islamic Terrorism – France – Islamic Evil
islamicevil.com
Qui sopra c'è una raccolta di immagini provenienti da tutta Europa. Non c'è quasi nazione all'interno dei confini Europei che non abbia avuto un assaggio dell'estremismo Islamico, ma la Francia, più di tutte, ha oggettivamente subito il peggio. Persino Wikipedia (che, come potete immaginare, fornisce una stima al ribasso) confessa che la Francia ha sofferto la più grande afflizione della piaga conosciuta come Islam. Secondo stime prudenti, nell'era moderna la Francia è stata colpita almeno 82 volte, con centinaia di morti.
Questo non include il tributo di una cultura di migranti in rivolta, omicidi e così via. Se si include tutto, si può immaginare un bilancio di migliaia di morti. Secondo il calcolo più conservativo, cioè la generica definizione accademica di “terrorismo”, i morti sono almeno 332.
E poi c'è l'impatto psicologico su una nazione. Secondo il Pew Research Centre, il 91% dei Francesi intervistati ha espresso il timore di attacchi terroristici legati all'IS, solo al culmine della questione nel 2016.
Perché c'è un odio così intenso verso la Francia tra i Musulmani e perché c'è una tendenza alla violenza al suo interno? Alcuni apologeti dell'Islam cercano di dare la colpa a ciò che è accaduto durante la storia coloniale, oppure anche durante interventi militari più recenti, senza ricordare che la Francia era contraria all'invasione dell'Iraq del 2003. Come tutti sanno, il massacro di individui a caso nella nazione ospitante non ripara un torto percepito da generazioni, quindi questa non è una scusa, soprattutto se si considera che la maggior parte delle potenze Europee ha avuto una presenza coloniale.
La realtà vera e propria del perché le cose vadano così male in Francia rispetto ad altri paesi si riduce principalmente a una questione demografica. Le autorità Francesi cercano di nascondere questo fatto, in quanto il loro censimento nazionale, a differenza di molte altre nazioni, generalmente non raccoglie dati sull'etnia e la religione, quindi le informazioni devono essere ispezionate con altri mezzi. La realtà, tuttavia, è difficile da negare per chi vive a ground zero o per chi visita le zone di Parigi dove i problemi sono maggiori.
Molti parlano della “grande sostituzione” dei bianchi in Europa, ma in pochi luoghi è così chiaramente visibile come in Francia. E non solo in termini di aspetto della popolazione. Il risultato finale dei problemi demografici e della cattiva gestione economica ha fatto sì che uno dei gioielli della corona d'Europa assomigliasse ad un immondezzaio, afflitto da enclavi etniche impoverite e campi di immigrati. Già nel 2010, prima del picco dell'ondata migratoria, nella metropoli di Parigi il 24% dei neonati era nato da almeno un genitore non nativo. Si tratta di un quarto dell'intera popolazione, in rapida ascesa (dati dell'Istituto di Statistica e Studi Economici).
Quello che si vede è una società che si sta erodendo a causa di una popolazione di Musulmani che semplicemente non hanno mai voluto integrarsi nella società che li ospita. La disoccupazione Francese è sempre stata più alta rispetto ad altre nazioni Europee come il Regno Unito e la Germania, e come tutti sanno, la disoccupazione giovanile aggrava sempre i problemi sociali esistenti. Una generazione dopo l'altra di persone che vivono senza determinate opzioni genera inevitabilmente disprezzo per la nazione ospitante, anche se crediamo che il quadro della povertà dei Musulmani sia distorto e non racconti l'intera storia.
In queste enclavi nessuno è esposto alla vera società francese, ma piuttosto a un odio ribollente tramandato da genitore a figlio. E come è tipico di ogni popolazione Musulmana di classe inferiore in Europa, in genere supererà gli autoctoni, e i confini di queste enclavi cresceranno, e la loro violenza si riverserà nelle regioni circostanti. La colpa, ovviamente, deve ricadere anche sul governo. Non solo per aver permesso una migrazione incontrollata, ma in molti casi per averla addirittura incoraggiata. Le ragioni possono andare da un attacco diretto e cospiratorio alla popolazione bianca, fino alla volontà del governo di utilizzare manodopera a basso costo, al limite della schiavitù, per la piccola minoranza di queste persone che lavorano davvero.
Poi, naturalmente, c'è la questione più simbolica in gioco. La Francia è considerata uno dei più veri baluardi della cultura occidentale e dei suoi concetti di libertà. Anche la stessa Statua della Libertà è di origine francese. In effetti, la Francia è stata una delle prime nazioni europee ad offrire un accanimento ben giustificato contro la Chiesa Cattolica, ed è stata una delle prime potenze a tirarsi fuori dall'oscurità dei Cristiani dell'era medievale. La Francia è, a tutti gli effetti, una vera nazione rinascimentale ed il suo contributo alla cultura, alle idee ed all'estetica ha definito gran parte del mondo Occidentale.
Per i Musulmani, tuttavia, questa “ secolarità Francese” è stata percepita come un ulteriore insulto. Sebbene si tratti di generalizzazioni, la Francia ha avuto una certa identità memetica, con Parigi che è la “città dell'amore” e le sue espressioni aperte. Nozioni più libere sulla sessualità, amore per l'arte e la musica, sono tutte luci della vita che causano un grande dispiacere ai Musulmani devoti. Come vedrete presto, l'onestà e l'apertura della Francia hanno fatto arrabbiare il mondo Islamico più di una volta, e per i terroristi Musulmani in erba ci sono pochi obiettivi simbolici più grandi che colpire uno dei veri cuori dell'Occidente, che rappresenta così tante delle cose che disprezzano.
Questa miriade di fattori ha portato alla situazione che abbiamo visto esprimersi più volte negli ultimi decenni. La verità è però, che occorrono secoli o decenni per assistere ad un vero e proprio sviluppo delle cose. Qui, invece, vedrete esempi tratti da un periodo di meno di due anni. Ogni lettore dovrebbe tenere bene a mente quanto le cose possono peggiorare e quanto velocemente, quando si ha a che fare con la piaga dell'Islam.
Questa saga inizia con gli attacchi a Charlie Hebdo, un settimanale satirico francese, il 7 gennaio 2015. Non era la prima volta che Charlie Hebdo faceva arrabbiare il mondo Musulmano, né il mondo abramitico in generale, dato che aveva preso di mira anche idee Cristiane ed Ebraiche.
Nel 2011 e nel 2012, le ambasciate Francesi in tutto il mondo hanno dovuto chiudere i battenti per paura di rappresaglie da parte di Charlie Hebdo che aveva pubblicato questa particolare copertina della rivista.
Il titolo modificato è ovviamente una frecciata alla Legge della Sharia e, per chi non parla francese, questa rappresentazione del Profeta Maometto proclama “100 frustate se non muori dalle risate!”.
Naturalmente, nel novembre 2011, i suoi uffici sono stati incendiati. La separazione tra Stato e Chiesa è una realtà in Francia dal 1905, tuttavia, poiché l'Islam si è considerato la polizia mondiale della blasfemia, anche i Paesi non Musulmani non possono esprimersi liberamente. Se si considera che le raffigurazioni del Profeta Maometto non sono vietate nemmeno dal Corano stesso per motivi tecnici (anche se in generale l'Islam le considera vietate a prescindere), si può immaginare cosa facciano per le cose che sono vietate. Se state leggendo questo articolo, siete ovviamente consapevoli che la blasfemia nell'Islam è generalmente punibile con la morte, e gli attentati incendiari del 2011 erano purtroppo solo un preludio di ciò che sarebbe accaduto nel 2015.
Fratelli Algerini di origine francese, sostenendo di essere membri di Al-Qaeda, hanno fatto irruzione in Rue Nicolas-Appert Street a Parigi, a caccia dello staff di Charlie Hebdo, che stava tenendo una riunione settimanale di redazione. Inizialmente sono entrati nell'edificio sbagliato. Tuttavia, dopo essere usciti, hanno incontrato la vignettista di Charlie Hebdo Corinne Rey e la sua giovane figlia. Entrambe sono state minacciate con armi da fuoco e lei è stata costretta a inserire il codice di accesso all'edificio sotto minaccia di morte.
Nella successiva irruzione nell'edificio, 12 persone sono state uccise e altre 11 sono rimaste ferite. Una donna in particolare è stata risparmiata, alla condizione apparentemente offerta da uno degli uomini armati di “convertirsi all'Islam, leggere il Corano ed indossare l'hijab”.
Come previsto, questo attacco ha scatenato un'ondata di altri attacchi Islamici nel corso dei giorni successivi. Se questo ci dice qualcosa, è che molti Musulmani stanno semplicemente aspettando che si presenti l'opportunità di attaccare le nazioni che li ospitano. Se la violenza dovesse mai scoppiare su scala di massa, ci si potrebbe aspettare proprio questo.
Questo, tuttavia, è stato solo l'inizio di quello che sarebbe stato un anno terribile per la Francia, poiché gli attacchi Islamici del Novembre 2015 sono stati l'incidente più mortale sul suolo francese dalla Seconda Guerra Mondiale.
Questa volta l'attacco è stato molto più esteso e orchestrato. Il 13, poco dopo le 21, tre attentatori suicidi hanno colpito all'esterno dello Stadio di Francia durante una partita di calcio, dopo aver fallito l'ingresso. Un altro gruppo di attentatori ha sparato in una moltitudine di caffè e ristoranti in tutta Parigi. Un altro gruppo ha perpetuato una sparatoria di massa e una presa di ostaggi durante un concerto al teatro Bataclan. Gli attentatori sono stati uccisi o si sono autodistrutti.
130 persone sono state uccise. 416 sono state ferite, di cui 100 in modo quasi critico.
L'IS ha rivendicato la responsabilità dell'attacco, tutto pianificato da una cellula terroristica in Belgio; la maggior parte degli attentatori è nata lì o nella stessa Francia e si è addestrata come militante in Siria, prima di entrare nuovamente in Europa con l'ondata di migranti.
In seguito a ciò, la Francia ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi. Pochi mesi dopo, però, la Francia sarebbe stata nuovamente colpita dal terrore.
Il 14 luglio per i francesi è il Giorno della Bastiglia. Simbolicamente, questo giorno è destinato a rappresentare la fratellanza, la libertà e la libertà Francesi, sebbene si esprima in una giornata di svago, famiglia e festeggiamenti. Dato che queste cose sono un insulto all'Islam e al suo Profeta, non ci sarebbe voluto molto prima che un terrorista oppure un altro ne approfittasse.
In serata, dopo i tradizionali fuochi d'artificio, un camion da carico di 19 tonnellate è stato condotto tra la folla sulla Promenade des Anglais a Nizza. Centinaia di persone sono state immediatamente e violentemente investite, causando 84 morti e 434 feriti. Tra le vittime ci sono 14 bambini, di cui uno di appena 4 anni.
L'autore, un Musulmano di origine Tunisina, è stato trovato in possesso di materiale relativo agli ultimi attentati sui suoi dispositivi personali, tra cui la già citata copertina di Charlie Hebdo. L'ISIL, ancora una volta, ha rivendicato la responsabilità e ha ammesso l'ovvio. Che quando chiamano, i Musulmani appassionati rispondono.
Di seguito il link al filmato iniziale dell'evento.
Truck driver rams Bastille Day crowds in Nice – video
An armed man accelerates into a crowd who had gathered to watch Bastille Day fireworks over the seafront
www.theguardian.com
Inutile dire che, in un lasso di tempo così breve, la Francia è stata gettata nel caos, costretta ad affrontare l'orribile realtà di ciò che accade quando la libertà occidentale viene rosicchiata dall'interno dal cancro dell'Islam.
Più e più volte si assiste alla stessa realtà. Leader Cristiani che promuovono l'unità con l'Islam, dicendo alla gente di sdraiarsi e accettare semplicemente questa realtà. Per l'attacco a Charlie Hebdo, il Papa stesso ha osato biasimare le vittime, dicendo che “non bisogna provocare” l'orda Musulmana per paura di rappresaglie, che ci sono limiti alla libertà che non vanno oltrepassati per non offendere.
Questo, tra mille altre ragioni, è il motivo per cui i Francesi devono ricordare a se stessi perché si sono liberati dalle catene dei Cristiani. A prescindere dagli orrori, i Francesi devono sempre ricordarsi di essere uno dei grandi tedofori della libertà e dell'ideale occidentale. Le cose a Parigi possono sembrare desolanti e le conseguenze di ciò che è stato fatto non possono essere sottovalutate, ma se la Francia è riuscita a marciare trionfalmente dai secoli bui alla luce del Rinascimento con tanta grazia, anche loro possono uscirne.