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[Trad] Benjamin Franklin

SaqqaraNox

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BENJAMIN FRANKLIN
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Benjamin Franklin (1706–1790) fu uno dei padri fondatori più illustri degli Stati Uniti, noto per i suoi molteplici contributi come statista, inventore, scienziato, tipografo e diplomatico. Nato a Boston, Franklin partì da umili origini per diventare una figura influente nell’America coloniale grazie alla sua attività di stampa, pubblicando soprattutto il Poor Richard’s Almanack, un almanacco che diffondeva saggezza pratica e consigli morali. Come scienziato pioniere, i suoi esperimenti rivoluzionari sull’elettricità, in particolare quello dell’aquilone, gli valsero fama internazionale e consolidarono la sua reputazione di intellettuale di primo piano del suo tempo. Franklin inventò inoltre numerosi dispositivi pratici, come gli occhiali bifocali, la stufa Franklin e il parafulmine, tutti strumenti che migliorarono significativamente la vita quotidiana.

Politicamente, Franklin svolse un ruolo cruciale nella formazione della storia americana delle origini. Partecipò attivamente alla redazione sia della Dichiarazione d’Indipendenza che della Costituzione degli Stati Uniti, nel ruolo di statista anziano che guidava i dibattiti con saggezza e pragmatismo. La sua abilità diplomatica fu determinante nel garantire il sostegno francese durante la Rivoluzione americana, contribuendo in modo decisivo alla vittoria delle colonie contro la Gran Bretagna. L’eredità di Franklin va oltre la politica e l’invenzione, poiché fondò numerose istituzioni civiche, tra cui l’Università della Pennsylvania, biblioteche e brigate antincendio, incarnando il suo costante impegno per il servizio pubblico, l’istruzione e il miglioramento della comunità.


IL GIOVANE INVENTORE

Benjamin Franklin nacque a Boston, nel Massachusetts, il 17 gennaio 1716, da Josiah e Abiah Franklin, entrambi ferventi puritani. È necessario notare il contesto, poiché la casa puritana in cui Franklin crebbe influenzò profondamente il suo successivo atteggiamento critico e resistente verso gran parte del cristianesimo.

Il puritanesimo può essere sinteticamente descritto come una sorta di movimento protestante di seconda fase, o un protestantesimo interno al protestantesimo. Molti cristiani inglesi dell’epoca ritenevano infatti che la chiesa d’Inghilterra stesse cominciando ad assomigliare troppo alla chiesa cattolica. Qui va fatta una distinzione, poiché spesso si tende a confondere pellegrini e puritani (il che è comprensibile). La vera differenza risiede principalmente nel fatto che i pellegrini desideravano per lo più abbandonare del tutto la chiesa d’Inghilterra, mentre i puritani miravano generalmente a una riforma dall’interno.

Indipendentemente dai dettagli, Franklin aveva entrambi nella sua discendenza e, sebbene la chiesa frequentata personalmente dalla sua famiglia fosse tra le più liberali (il che non significa poi molto), a tutti gli effetti rappresentava comunque un grado soffocante di religiosità dogmatica con cui crescere.

Era desiderio di Josiah Franklin che tutti i suoi figli (ebbe in totale diciassette figli da due mogli) imparassero un mestiere. Tuttavia, come per un colpo del destino, Josiah aveva denaro sufficiente solo per mandare Franklin a scuola per due anni, il che gli negò l’opportunità di diventare un ministro cristiano. Dato che Benjamin era un lettore estremamente appassionato, suo padre decise infine di avviarlo a un apprendistato presso il fratello maggiore, James, che poco dopo fondò il New-England Courant, uno dei primi giornali di Boston (e, più in generale, d’America).

Il giornale era, a differenza di molti altri presenti nell’America coloniale dell’epoca, decisamente critico nei confronti del governo coloniale (e, per estensione, della Corona). Non passò molto tempo prima che cominciassero a germogliare i primi fermenti di sedizione. È evidente, tuttavia, che un sentimento di opposizione al dominio britannico si sviluppò molto presto in Benjamin, il quale, all’età di quindici anni, desiderava già scrivere personalmente alcuni articoli.

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Benjamin Franklin (1746), Robert Feke, Museo dell'arte di Harvard

James inizialmente lo rifiutò e Benjamin reagì scrivendo sotto uno pseudonimo: Silence Dogood, figura di una vedova di mezza età. James, colpito dalla scrittura e ignaro del fatto che fosse opera del suo fratellino, pubblicò le lettere, che ben presto divennero l’argomento di cui tutti parlavano in città, grazie alla loro arguzia e a un senso dell’umorismo generalmente molto apprezzato.

In una di queste lettere, Franklin scrisse nello spirito del messaggio del giornale:

"SENZA libertà di pensiero non può esistere alcuna forma di saggezza; e senza libertà di parola non può esistere alcuna libertà pubblica; essa è un diritto di ogni uomo, finché attraverso di essa non danneggia né limita il diritto di un altro".

Tuttavia, alla fine l’inganno venne scoperto e James si infuriò. Poco dopo, una lettera simile attirò l’ira sia del governo che del clero. James, nonostante la rabbia, si rifiutò di rivelare la vera identità dell’autore e finì in prigione. Sdegnato, Franklin pubblicò aspre critiche contro i poteri dominanti al posto del fratello.

"Se una repubblica soffra di più per colpa di ipocriti che si fingono religiosi, oppure per coloro che sono apertamente profani. Alcune recenti riflessioni su questo tema mi hanno portato a pensare che l’ipocrita sia la persona più pericolosa tra le due, specialmente se ricopre una carica nel governo".

Nonostante le minacce del governo locale, Franklin continuò a pubblicare fino alla scarcerazione del fratello. James ebbe l’idea di intestare il giornale a nome di Benjamin (che ora aveva diciassette anni), al fine di evitare ulteriori problemi legali. Benjamin dimostrò un senso dell’astuzia superiore a quello del fratello maggiore, aggirando la possibile censura dichiarando pubblicamente di rifiutare tutto ciò che fosse “odioso o maligno” e affermando che il giornale esisteva unicamente per svago e divertimento. Ancora più interessante, Benjamin dichiarò che il nuovo padrone del giornale era nientemeno che Lord Giano. Presumibilmente, nella sua mente, ciò era dovuto alla capacità di Giano di guardare in entrambe le direzioni: o per dotare il giornale di una maggiore capacità di leggere il panorama politico attuale, oppure per vigilare sui nemici potenziali da ogni lato — anche se, a dire il vero, potrebbe esserci dell’altro ancora.

Dopo il passare di alcune settimane, l’umore di James sembrò peggiorare. Forse era amareggiato per l’incarcerazione, o forse era semplicemente un uomo geloso e oppressivo per natura; James iniziò a picchiare Benjamin e lo ridusse nuovamente a semplice apprendista, ignorando ogni senso di amore fraterno e disprezzando il valore che Benjamin aveva come scrittore.

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Poor Richard’s Almanack, il periodico di Benjamin Franklin

Verso il culmine della notorietà locale del giornale, Benjamin interruppe il suo apprendistato e fuggì a Filadelfia. Nel frattempo, negli anni successivi, il giornale finì per stagnare, essendo stato coinvolto in lunghe battaglie con la famiglia Mather (poiché il giornale aveva assunto una posizione ferma contro l’iniziativa di inoculazione del vaiolo promossa dalla Chiesa e dalla burocrazia locale) e contro i Puritani in generale. James infine decise di chiudere il giornale, trasferendosi a Rhode Island, dove morì circa nove anni dopo la pubblicazione dell’ultimo numero, nel 1735.

Franklin era per lo più insoddisfatto delle opportunità offerte a Filadelfia ed emigrò brevemente in Inghilterra, sebbene con il falso pretesto di un’offerta di lavoro. Invece, svolse un impiego piuttosto ordinario in una chiesa deconsacrata nella zona di Smithfield a Londra, per poi tornare infine a Filadelfia accompagnando un mercante inglese che lo assunse come commesso.


LEATHER APRON CLUB

Fu nel 1727 che Franklin fondò il Junto (noto anche come Leather Apron Club). Si trattava di una sorta di società di auto-miglioramento, che riuniva un bacino di talenti composto da amici di Franklin e artigiani della comunità locale. Nella mente di Franklin, il suo Junto era analogo al fenomeno delle coffeehouse inglesi: quei club di gentiluomini che spesso erano punto di ritrovo per molti dei grandi pensatori del movimento illuminista e per le loro idee emergenti (cito questo soprattutto come una sorta di preludio al successivo coinvolgimento di Franklin con i massoni e gli Hellfire Club/s).

In seguito alla morte del mercante sopra menzionato, Franklin passò infine ad avviare una propria tipografia insieme a Hugh Meredith, anch’egli membro del club Junto. In seguito a ciò, la nuova tipografia acquisì e pubblicò The Pennsylvania Gazette. Franklin mantenne il suo precedente approccio gioviale alla pubblicazione, dilettandosi nella satira e nell’umorismo d’osservazione. Nel complesso, tuttavia, il tono iniziale di agitazione contro la Corona britannica proseguì e Franklin cominciò rapidamente a coltivare rispetto come riformatore della legge locale e commentatore morale.

Ci sono molte prove a suggerire che la stampa fosse, e fosse sempre stata, il mestiere prediletto di Franklin. Per lui, la stampa era una sorta di dovere pubblico, poiché poteva istruire i coloni sulle virtù della buona moralità. Non perché si considerasse necessariamente un modello morale, ma al contrario, poiché era ben consapevole delle proprie mancanze. Ciò si ricollega alle sue tredici virtù morali, sviluppate un anno prima della fondazione del suo Junto. La prima, ad esempio, era la temperanza, ovvero “Non mangiare fino alla stanchezza, non bere fino all'esaltazione”. Il punto è che Franklin ha lottato contro l'obesità durante la mezza età e negli ultimi anni, e amava il cibo. Tuttavia, era consapevole dei benefici di un'alimentazione più leggera e parlava regolarmente dell’importanza di farlo per mantenere la mente più lucida.

IL LINK ALLE VIRTÙ DI BENJAMIN FRANKLIN (in inglese)

Per approfondire, egli ammise di non vivere del tutto secondo le proprie virtù, ma cercava almeno di vivere pienamente secondo una a settimana, lasciando al caso quanto bene riuscisse a seguire le altre. Come osservazione personale (e in modo alquanto ironico, dato che i due si conobbero e, a quanto pare, erano amici), questa è sinceramente una delle migliori concezioni di virtù che io abbia visto. Come disse Voltaire, il Perfetto è nemico del Bene. Spesso, i tentativi di perfezionismo negano alle persone la possibilità di una crescita realistica e costante. Come disse Franklin, fu il suo tentativo di dimostrarsi, e di dimostrare alla società, che gli portò felicità nella vita. Per citare: "Spero, dunque, che alcuni dei miei discendenti possano seguire l’esempio e trarne beneficio".

Tornando al tema della sua professione, Franklin si mosse per espandere la sua attività tipografica oltre Filadelfia, creando una delle prime (se non la prima, benché questa affermazione sia discutibile) catene editoriali. Una piccola maggioranza dei giornali in lingua inglese era di sua proprietà diretta. In modo interessante, e forse come segno di pensiero progressista per l’epoca, egli assunse la prima tipografa donna della nazione, che riuscì apparentemente a ottenere un buon successo. Come si può immaginare, con una rete simile sotto il suo controllo, Franklin non ebbe difficoltà a mettere ulteriormente in luce le ingiustizie percepite del dominio britannico. Non a caso, l’instabilità sociale crescente che precedette la Guerra d’Indipendenza danneggiò gran parte di quella stessa rete.

Nel 1731, Franklin fu iniziato alla Loggia Massonica, qualcosa che a quanto pare era stato a lungo un suo desiderio. In appena tre o quattro anni, Franklin fu già nominato Gran Maestro, a dimostrazione di quanto fosse ormai diventato influente tra i suoi pari, nonostante fosse partito, si potrebbe dire, da condizioni piuttosto umili. Per citare le sue parole sulla Massoneria in generale:

"Il lavoro massonico è, puramente, un lavoro d’amore. Chi cerca di ricevere un salario massonico in oro e argento resterà deluso. Il salario di un Massone si trova nei rapporti reciproci: la simpatia genera simpatia, la gentilezza genera gentilezza, l’aiuto genera aiuto, e questi sono i salari di un Massone".

È degno di nota il fatto che Franklin fu responsabile della pubblicazione delle Constitutions of the Freemasons, il primo libro massonico in America. Avendo già menzionato Voltaire, vale anche la pena ricordare che Franklin presiedette l'iniziazione di Voltaire nella Loggia massonica francese Loge des Neuf Sœurs. Il fatto che fosse rispettato e accolto nelle logge europee è piuttosto significativo, considerando che, da quanto emerge da ogni lettura in merito, le logge europee erano, in generale, più apertamente anti-cristiane rispetto a quelle americane o coloniali dei primi tempi.

Come osservazione finale sui suoi primi anni, vi sono alcuni detti della cultura americana che possono essere attribuiti specificamente a Franklin, sia in parte che citati ancora oggi alla lettera (tratti dai già menzionati scritti umoristici di osservazione). La maggior parte delle persone ha sentito, ad esempio, “un soldo risparmiato è un soldo guadagnato”, ma le citazioni più interessanti dal punto di vista contestuale sono quelle relative alla fede. Ovviamente, tenendo nuovamente conto del contesto, con “fede” si intende quella riconosciuta dai suoi lettori dell’epoca: cioè il cristianesimo.

“Negli Affari di questo Mondo gli uomini si salvano, non grazie alla Fede, ma per la mancanza di essa”.

“Il modo per vedere attraverso la fede è chiudere l’occhio della ragione”.

Mi sono soffermato molto sul suo lavoro da tipografo, che potrebbe sembrare marginale nel senso più ampio e zevista, ma questo è francamente in rispetto verso i suoi desideri e il modo in cui voleva essere ricordato, cosa che ritengo importante. Anche dopo gli anni da scienziato e da statista, continuò a firmare il suo nome e la sua professione come B. Franklin, tipografo. C’era ovviamente un tocco di umiltà in ciò, ma resta il fatto che, tra tutte le sue conquiste e i valori personali che vi attribuiva, è piuttosto evidente che il lavoro di stampa fosse per lui al primo posto.


MASSONE

Il rilievo di Franklin nella Massoneria lo rese una figura chiave nello sviluppo iniziale della confraternita in America. In qualità di uno dei primi Grandi Maestri nelle colonie, stabilì un modello di organizzazione e cooperazione. I suoi contatti con Henry Price a metà degli anni 1730 contribuirono a integrare la Massoneria della Pennsylvania sotto l’egida della Massoneria regolare inglese, rafforzando così la legittimità e l’unità delle logge americane. Collaborò con altri importanti massoni coloniali, come William Allen (che gli succedette come Gran Maestro provinciale nel 1750).

Nel 1760, Franklin ricevette ulteriori riconoscimenti all’estero. Mentre si trovava a Londra per affari coloniali, fu registrato nei verbali della Gran Loggia d’Inghilterra il 17 novembre 1760 come “Gran Maestro provinciale” di Filadelfia.

Quando Franklin arrivò in Francia nel 1776 come diplomatico americano, si mise subito in contatto con la comunità massonica locale per promuovere la causa della libertà e svincolare la dipendenza americana dall’Inghilterra. Nel 1777 fu eletto membro della prestigiosa loggia parigina “Loge des Neuf Sœurs” (Loggia delle nove Sorelle, sotto il Grande Oriente di Francia).

Il 7 aprile 1778, egli assistette all’iniziazione di Voltaire, il più celebre scrittore e filosofo di Francia e anch’egli una delle Personalità, in quella loggia. Le testimonianze oculari descrivono Franklin mentre porge cerimonialmente al fragile Voltaire il “bacio di pace” massonico dopo l’iniziazione. Partecipò al funerale di Voltaire l’anno seguente.

Sotto la guida nominale di Franklin, la loggia intraprese progetti di rilievo, come la creazione di una medaglia in onore di Voltaire e il sostegno alla fondazione di un’Accademia massonica delle scienze e delle arti (la loggia era nota per il suo mecenatismo nei confronti del sapere). La presenza di Franklin contribuì con ogni probabilità ad aiutare la loggia a orientarsi nel delicato panorama politico dell’epoca; la Rivoluzione americana era in pieno corso, e molti massoni francesi erano solidali con la causa americana. Si suggerisce spesso che i legami fraterni di Franklin con influenti francesi abbiano agevolato il sostegno francese alla Rivoluzione americana.

Nel 1782 Franklin ampliò il proprio impegno massonico entrando a far parte di un’altra loggia parigina: il 7 luglio 1782 divenne membro della Rispettabile Loggia di Saint Jean de Jérusalem (San Giovanni di Gerusalemme), che lo elesse “Venerabile Maestro”.

Franklin fu indispensabile per il progetto americano, poiché i francesi adoravano il suo genio rustico e la sua amabilità. I suoi legami in Francia contribuirono a gran parte del disegno occulto dei primi Stati Uniti. Il District of Columbia fu progettato e costruito da Pierre Charles L’Enfant. Era un architetto francese e fratello massone, iniziato nella Holland Lodge n. 8 di New York City. L’Enfant giunse in America per combattere contro i britannici nella Guerra d’Indipendenza, arrivando a diventare un fidato alleato di George Washington.

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Progetto iniziale di Washington D.C.

Coloro che hanno studiato il disegno propongono che Washington D.C. sia stata tracciata come uno specchio terrestre del cielo, completa di oltre trenta rappresentazioni zodiacali che si allineano a costellazioni reali. Al centro della visione di Pierre L’Enfant si trova Pennsylvania Avenue, che si estende per circa un miglio dal Campidoglio alla Casa Bianca, orientata per seguire il percorso di ascesa della stella Sirio. Osservando da Dupont e Logan Circles, a nord, si può distinguere un insieme di viali intrecciati che formano una stella, con al centro la Casa Bianca, situata al 1600 di Pennsylvania Avenue, N.W. In tutta la città, numerosi edifici presentano motivi zodiacali. La National Academy of Sciences espone dodici bassorilievi zodiacali sulle sue porte metalliche, mentre il Federal Reserve Board Building aggiunge due luminose raffigurazioni in vetro di questi segni, e la Library of Congress ne ospita altri cinque, tra le varie strutture di rilievo decorate con simbolismi simili.

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Pentagramma e Stella di Zeus

Franklin fu coinvolto in molti elementi progettuali della nascente città.


STATISTA

Gli anni Quaranta del Settecento segnarono i primi approcci importanti di Franklin nel campo scientifico. Nel 1743 fondò l’American Philosophical Society, affinché gli scienziati americani potessero discutere scoperte, conoscenze e teorie. Fu in questo periodo, e all’interno di queste istituzioni, che iniziò per la prima volta a indagare l’elettricità (sulla quale mi soffermerò più avanti).

In realtà, per quanto riguarda i traguardi raggiunti negli anni successivi alla sua carriera di tipografo, ce ne sono quasi troppi da elencare, anche escludendo i suoi lavori scientifici. Partecipò a esperimenti economici per aiutare a regolare la deflazione e l’inflazione. Fondò una delle prime compagnie di vigili del fuoco volontari in America. Durante la Guerra di Re Giorgio (la terza di quattro guerre distinte all’interno del più ampio conflitto franco-indiano, di cui parlo più in dettaglio nel mio articolo su Washington) organizzò una milizia. Insieme a Thomas Bond (un medico di rilievo) fondò il primo ospedale coloniale d’America in Pennsylvania. Contribuì a definire gli standard e il modello utilizzati dai college americani, e fondò il College of Philadelphia (vale la pena sottolineare che il suo modello di college era straordinario soprattutto perché rompeva con la tradizione dell’epoca e non richiedeva alcun esame religioso per l’ammissione).

Forse il contributo più significativo di tutti fu il suo ruolo nella creazione di quello che sarebbe poi diventato il Servizio postale degli Stati Uniti, che esiste ancora oggi.

Tutto il lavoro svolto fino a quel momento gli aveva valso una posizione politica, nello specifico come rappresentante degli interessi coloniali in Gran Bretagna. Gran parte del suo tempo fu dedicato a lunghe dispute con la famiglia Penn, una famiglia quacchera appartenente all’aristocrazia britannica, che era proprietaria della Pennsylvania e di cui Franklin era il principale rappresentante coloniale. Il governo dei Penn non era ben visto a livello locale, sebbene Franklin dovette affrontare una dura battaglia per cercare di convincere la corte a concedere condizioni coloniali più eque, alimentando senza dubbio i sentimenti critici che già nutriva nei confronti del dominio della Corona britannica.

Non c’è molto da segnalare riguardo ai suoi ulteriori viaggi in Europa, anche se è scontato dire che fu ben accolto praticamente ovunque andasse e guadagnò rapidamente il rispetto persino dei membri delle famiglie reali europee. Tuttavia, qualcosa che senza dubbio contribuì a plasmare ulteriormente la sua percezione delle questioni fiscali, regolamentari e giuridiche applicate alle colonie fu la situazione allora presente in Irlanda. Fu infatti il primo americano in assoluto a sedere insieme ai membri effettivi del Parlamento irlandese, anziché essere relegato alla galleria come semplice osservatore. Si racconta che rimase profondamente colpito dal livello di povertà e dalle pessime condizioni di vita diffuse in Irlanda nel 1771.

Per aggiungere contesto, l’Irlanda ottenne l’indipendenza legislativa solo nel 1782, e persino allora rimase di fatto sotto il governo britannico; semplificando molto la questione, questo costituì una sorta di preludio alla carestia irlandese. Lo sottolineo perché si dice che Franklin fosse consapevole di dove i proprietari britannici e le loro regolamentazioni/governance avrebbero condotto le Colonie: verso una situazione che avrebbe rispecchiato quella irlandese. Il punto è che Franklin (e i Padri Fondatori in generale) avevano esempi concreti da evitare quando si trattò di redigere i dettagli dell’indipendenza americana.

Tornato in America, gran parte della storia di Franklin in questa fase rispecchia quanto scritto nell’articolo su Washington. Per esempio, parlò a lungo della tassazione che sembrava stesse per essere imposta alle colonie per coprire i costi delle Guerre franco-indiane — senza contare che l’America aveva già fornito truppe e rifornimenti per il conflitto.

Sebbene, ancora citando gran parte di ciò che accadde nella vita di Washington, furono gli eventi del Boston Tea Party (sia l’evento stesso che le circostanze che lo precedettero) a spostare la posizione di Franklin da qualcuno disposto ad accomodare il dominio della Corona a qualcuno che era un patriota americano. In risposta, Franklin scrisse uno dei suoi grandi saggi, ancora seguendo la sua tradizione personale, essendo questo un’opera satirica.

LE REGOLE CON CUI UN GRANDE IMPERO PUÒ ESSERE RIDOTTO A UN PICCOLO IMPERO (in inglese)

La forma del contributo di Franklin alla Rivoluzione fu simile per tutta la durata, sfruttando le abilità che aveva maturato in una vita. Condusse una campagna di propaganda estremamente efficace e gestì una rete di sorveglianza che impedì lo spionaggio britannico.


AMBASCIATORE IN FRANCIA

Forse la cosa più importante, al di là della sua firma e degli emendamenti alla Dichiarazione di Indipendenza, fu il suo ruolo di ambasciatore in Francia, che cambiò radicalmente il destino della guerra.

In primo luogo, assicurò l’alleanza militare francese del 1778. Come è stato osservato nell’articolo su George Washington, la presenza francese nella battaglia di Yorktown fu ciò che garantì una vittoria decisiva, senza contare il sostegno economico, le forniture, e il fatto che la Gran Bretagna dovette ora affrontare due nemici contemporaneamente (oltre a dover già fare i conti con Spagna e Olanda). Inoltre, questa fu la prima formale riconoscenza degli Stati Uniti come nazione indipendente.

In secondo luogo, fu presente alla firma del Trattato di Parigi del 1783, alla conclusione della guerra, che pose fine al conflitto e riconobbe le colonie come potere indipendente dalla Gran Bretagna. Franklin fu un massone estremamente attivo durante il suo soggiorno in Francia e influenzò a tal punto l’aristocrazia intellettuale francese che Luigi XVI firmò l’Editto di Versailles, che permise ai non cattolici l’accesso ai diritti civili di base senza la necessità di convertirsi.

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Benjamin Franklin, Joseph Ducreux

Potrei davvero scrivere un’infinità di cose su tutto ciò che fece come figura politica, ma questa è stata davvero la parte principale. C’è un motivo per cui era considerato secondo in prestigio solo a Washington stesso. Dopo il suo ritorno in America, va notato che Franklin liberò i suoi due schiavi e si impegnò da quel momento in poi come abolizionista. Franklin, cosa interessante per il suo tempo, sembrava nutrire un certo rispetto verso i Nativi Americani (anche se ovviamente assumeva una posizione dura contro le tribù alleate con potenze ostili e antiamericane).

Per fornire qualche citazione:

"Ogni Indiano è un soldato disciplinato. Soldati di questo tipo sono sempre richiesti nelle colonie durante una guerra indiana; perché la disciplina militare europea è di poco uso in questi boschi".

"Gli uomini indiani, da giovani, sono cacciatori e guerrieri; da vecchi, consiglieri; poiché tutto il loro governo si basa sul consiglio dei saggi; non c’è forza, non ci sono prigioni, né ufficiali che impongano obbedienza o infliggano punizioni".

"Avendo pochi bisogni artificiali, hanno abbondanza di tempo libero per migliorarsi tramite la conversazione".

A seguito di gravi attacchi anti-indigeni portati avanti da fazioni coloniali più estremiste, Franklin disse anche:

"Se un Indiano mi ferisce", chiese, "segue forse che io possa vendicare quell’offesa su tutti gli Indiani?"


LAVORO SCIENTIFICO

L’esperimento della bottiglia di Leida – Nel 1746, Franklin venne a sapere di un fisico tedesco di nome Ewald Georg von Kleist che aveva creato un dispositivo chiamato bottiglia di Leida, un barattolo di vetro che poteva immagazzinare una carica elettrica. Potrebbe essere stato uno dei primi a tentare di collegare le bottiglie in serie, arrivando a proporre quella che divenne nota come la Teoria del fluido unico, una proposizione secondo cui l’elettricità consisteva in un unico fluido che poteva fluire tra gli oggetti. Da quanto ho letto, fu il primo a coniare le nozioni di carica “positiva” e “negativa”, ed è stato probabilmente anche il primo a coniare il termine “batteria” per descrivere il dispositivo che creò usando le bottiglie di Leyda. Tesla stesso, circa un secolo dopo, osservò che il lavoro di Franklin, nonostante l’epoca, non era affatto errato.

L’esperimento dell’aquilone - Questo è forse ciò per cui è più conosciuto al di fuori del suo ruolo come uno dei Padri Fondatori. Ora sembra ovvio, ma all’epoca non si capiva che i fulmini naturali fossero una forma di elettricità. In generale, però, a quel tempo l’elettricità veniva usata soprattutto come spettacolo da fiera o come trucco da festa glorificato. Franklin, invece, aveva il desiderio di contribuire realmente all’umanità attraverso il suo lavoro scientifico e credeva che l’elettricità potesse essere la chiave.

Il 10 giugno (o il 15, le fonti variano) del 1752, decise di effettuare il suo esperimento durante un temporale. Attaccò due fili separati a un aquilone, uno di seta e uno di canapa, e fissò un filo all'aquilone per condurre l’elettricità. Contrariamente a quanto spesso si crede, non fu letteralmente colpito da un fulmine durante l’esperimento, altrimenti probabilmente sarebbe morto sul colpo. Sebbene i fulmini non fossero ben compresi, non era uno sciocco. Per progettazione, però, riuscì a estrarre scintille elettriche da una nube temporalesca mentre stava su un isolante. Questo dimostrò chiaramente che il fulmine è di natura elettrica. Altri, meno accorti, provarono a replicare l’esperimento e rimasero fulminati.

Dopo i suoi esperimenti, Franklin inventò il parafulmine per proteggere gli edifici dai danni causati dai fulmini. Probabilmente non serve spiegare, ma l’idea di base è che un’asta metallica conduce un possibile fulmine e passa la corrente attraverso un filo metallico fino al terreno, evitando così danni alla struttura dell’edificio (o, in senso più moderno, ai suoi impianti elettrici).

A parte tutto ciò che riguarda l’elettricità, la sua lista di contributi è molto più vasta di quanto pensassi. Per risparmiare spazio, li elencherò sotto forma di punti elenco.

• Occhiali bifocali – Permettevano a chi aveva più di un tipo di difetto visivo di vedere correttamente grazie a due poteri ottici distinti.

• Pinne da nuoto – All’età di 11 anni (cosa notevole di per sé), tentò di aumentare la sua capacità natatoria attaccando pannelli di legno alle mani. Provò una versione a forma di sandalo, ma la trovò troppo ingombrante; comunque pose le basi per le pinne moderne.

• Stufa Franklin – Un camino migliorato, più efficiente nel riscaldamento e con minore produzione di fumo.

• Catetere flessibile – Prima si usavano tubi rigidi di metallo per i pazienti. L’invenzione di Franklin utilizzava segmenti articolati per permettere la flessibilità. Questo fu un grande passo avanti per la scienza chirurgica.

• Armonica a bicchieri – Se avete mai visto una performance musicale in cui qualcuno sfrega il dito sul bordo di una serie di ciotole di vetro mezze piene per produrre suono, anche questa l’ha inventata Franklin. Per qualche motivo, questo strumento è spesso trattato con una certa indifferenza, ma è uno strumento legittimo usato in concerti veri.

• Ora legale – Ovviamente è un concetto, ma ho voluto comunque menzionarlo, anche se non fu adottato fino al XX secolo.

Infine, contribuì anche a diversi importanti studi sull'oceanografia (uno dei quali ridusse di due settimane il tempo di percorrenza di una particolare rotta) e sulla demografia (in particolare, uno studio che suggeriva molto presto che le colonie avrebbero raggiunto una popolazione maggiore dell'Inghilterra in un tempo relativamente breve, cosa che fece infuriare ulteriormente l'Inghilterra, portandola a restringere ulteriormente le colonie come mezzo per cercare di mantenere bassa la popolazione tramite oppressione economica e regolamentazioni).

Naturalmente, non è tutto, ma sono solo alcune delle cose più importanti che ho trovato leggendo. Ci sono una miriade di esperimenti più piccoli (come l'assorbimento del calore da parte dei colori scuri rispetto a quelli chiari), ma ho ritenuto questi i più rilevanti su cui prendere appunti.


CRISTIANESIMO

La prospettiva di Franklin è estremamente sfumata. Per esempio:

"Per quanto riguarda Gesù di Nazareth, la cui opinione tu particolarmente desideri, penso che il suo sistema morale e la sua religione, come ce li ha lasciati, siano i migliori che il mondo abbia mai visto o vedrà; ma temo che abbiano subito varie corruzioni, e ho, insieme alla maggior parte degli attuali dissidenti in Inghilterra, alcuni dubbi sulla sua divinità".

Questo sembra essere una tendenza ricorrente nelle sue dichiarazioni. Franklin era critico verso la chiesa, non si considerava un cristiano ed era apertamente un deista (molto simile a Washington stesso), e non credeva nella divinità di Gesù. Il Dio di Franklin veniva chiamato in vari modi: Potente bontà (che mi ricorda in qualche modo la Forma del Bene di Platone), l’Infinito e la provvidenza. Secondo la sua stessa convinzione, si potrebbe dire che Franklin, nel contesto di ciò che era necessario per la popolazione dell’epoca, credesse in quella che si potrebbe definire una "religione generica". Cioè, una fede in un potere superiore, una morale obbligatoria e una credenza nell’aldilà, ma priva di qualsiasi dogma specifico.

Ovviamente, la questione con i massoni era che erano una società segreta, e il problema delle società segrete è che, appunto, sono segrete. L’approccio personale di Franklin all’occulto, in tal senso, è qualcosa di cui ho trovato poche tracce, dato che sembrerebbe essere avvenuto solo nel contesto massonico, dietro porte chiuse.

Per maggiore chiarezza, fornirò alcune ulteriori citazioni per rendere evidente il suo punto di vista.

Riguardo ai servizi religiosi:

"La domenica, essendo il mio giorno di studio, non sono mai stato senza alcuni principi religiosi. Non ho mai dubitato, per esempio, dell’esistenza della Divinità; che Egli ha creato il mondo e lo governa con la Sua provvidenza; che il servizio più gradito a Dio è fare del bene all’uomo; che le nostre anime sono immortali; e che ogni crimine sarà punito, e la virtù ricompensata, qui o nell’aldilà".

"Non vedevo alcun contenuto morale in loro. Perciò, non vedevo alcun motivo per partecipare affatto alla chiesa. Era solo una perdita di tempo".

Riguardo al dogma in generale:

"Credo che la religione vitale abbia sempre sofferto quando si dà più importanza all’ortodossia che alla virtù".

Molti movimenti usarono Gesù come una maschera per nascondere le proprie vere credenze (in particolare alcuni movimenti gnostici e parte dei Cavalieri Templari). Per altri movimenti, e forse anche per Franklin, non è che molte persone dell'epoca avessero accesso a gran parte del lavoro storico che ha reso la confutazione di un Gesù storico una ricerca su internet di cinque secondi. Per molte persone, anche oggi, c'è una forte spinta a cercare di asportare un “Gesù laico”, come forma di protestantesimo culturale, in mancanza di una parola migliore. Per molte persone, anche oggi, c’è una forte spinta a tentare di creare un “Gesù laico” come forma di protestantesimo culturale, per così dire. È per questo che si vedono tanti socialisti atei che cercano di sbattere la Bibbia in faccia ai cristiani di destra, sottolineando gli elementi più palesemente comunisti per irritarli.

Confessò lui stesso di non essere cristiano, indipendentemente dal fatto che considerasse la rappresentazione biblica dell’“umiltà” di Gesù un aspetto positivo o meno. Se si leggono le Virtù, si nota come non gli attribuisse uno status superiore a quello di Socrate.


EREDITÀ

Benjamin Franklin morì il 17 aprile 1790, all’età di 84 anni. Come detto in precedenza, Franklin fu l’unica persona a firmare la Dichiarazione d’Indipendenza, il Trattato di Alleanza con la Francia, il Trattato di Parigi e la Costituzione degli Stati Uniti. Credo che a parte Washington, nessuno abbia contribuito tanto alla fondazione dell’America nel complesso. Dal 1914, la sua effigie è utilizzata sul banconota da 100 dollari USA.

Personalmente (è solo una mia sensazione), se dovessi scegliere un’immagine da mettere sopra l’intestazione (anche potenzialmente al posto del celebre ritratto usato come sua effigie sulla banconota), probabilmente sceglierei il dipinto di Benjamin West del 1805, Benjamin Franklin Drawing Electricity from the Sky. Il motivo è che, secondo me, è quello che sprigiona l’energia più classica.

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BIBLIOGRAFIA

How did Freemasonry Influence the Design of Washington, D.C.? Masonic Philosophical Society, Elaine Paulionis Phelen

Famous Freemasons, Benjamin Franklin, Freemasons New Zealand

Benjamin Franklin, Britannica


CREDITI:

Arcadia

[TG] Karnonnos (sezione "Massone")
 

Al Jilwah: Chapter IV

"It is my desire that all my followers unite in a bond of unity, lest those who are without prevail against them." - Shaitan

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