Possono gli psicofarmaci ostacolare l' apertura dei sensi astrali?
Di solito cerco di parlare per esperienza personale, quindi non so esattamente dirti si o no. Credo di si, a sensazione ed intuito, credo siano un ostacolo in molti aspetti. Alterano chimicalente il meccanismo, altrimenti perfetto, del cervello. Alterare, modificare, cambiare.
Anni fa per via di una complessa situazione di salute, ho visitato molti medici fra cui anche uno psicologo per poche sedute, che furono imposte da un altro medico per proseguire una determinata cura. Per mia sorpresa questo psicologo era palesemente ebreo, sia le sue energie che il suo aspetto lo rivelavano. Pertanto mentre parlava io pensavo agli affari miei e gli rimandavo indietro le sue energie negative, ma ho imparato qualcosa. Ho visto in diretta come agiscono per imbambolare i Gentili, ho visto le loro tecniche più subdole in azione. Uno dei migliori consigli fu di andare in chiesa la domenica, ad esempio. Certo necessita una laurea prescrivere ciò.
Prescrivere psicofarmaci era uno sport divertente per questo ebreo, era molto zelante in questo, poichè mi incontrava online (fortunatamente) si premurava addirittura di scansionare la ricetta per inviarmela, ed anche rapidamente.
Non ho mai preso quei farmaci ma li acquistai per poter dimostrare di averli presi, in caso mi fosse stato richiesto.
Decisi di provarne uno. Una sola compressa, un giorno solo, perchè io provo le cose che dico, voglio capire i meccanismi, sono una persona pratica non troppo teorica.
La sensazione fu orribile, distaccamento dalla realtà, quasi scomparsa dello stato emotivo, appiattimento, sensazione di alienazione, apatia. Meditare? Quasi impossibile, o comunque con scarsi risultati. Fu la riprova che cercavo, la mente funziona male - almeno nella mia esperienza - come un computer con un programma sballato.
Come se in un computer si cancellassero i colori dallo schermo per renderlo in bianco e nero, per non turbare chi legge caratteri rossi o gialli, per dire. Togliere parte della realtà dalla percezione normale.
Con ciò, alcune persone sfortunate purtroppo potrebbero essere state indotte a consumare psicofarmaci, per le ragioni più disparate.
Lo so che solo un medico può ufficialmente dire se devi o non devi prenderli ma io sono libero di considerarli non buoni per la mente, perchè lo so per esperienza, ed io conosco abbastanza bene la mente. Conosco molto meno altre cose ma quella... si. Non è necessario essere un ingegnere o un meccanico per capire che mettere acqua nella benzina danneggerà il motore, o funzionerà male. Quindi posso dirlo anche se non sono un medico o un farmacista.
Forse nei casi di malattie mentali gravi, allora possono tenere calma o controllata una persona che altrimenti non avrebbe modo di adattarsi.
Ma per il resto, perchè dover subire?
Perchè una persona che può vivere una vita decente, anche se magari non è sempre emotivamente stabile o controllato, perchè questa persona deve sottostare a ciò che un ebreo sarebbe felicissimo di prescrivergli?
Dove sta il confine, quale è il punto in cui uno psicofarmaco serve? Chi lo stabilisce? Nessuno lo sa. Tranne chi li prende, allora si che lo sai... sì che comprendi quanto possa essere sottile e consumante dipendere da un qualcosa che non fa altro che... decidere chi sei. Alterando recettori, nervi, chimica e fisica del cervello che è prezioso e unico.
Cosa fa di una persona uno Zevista? La sua mente. Perchè controlla tutto, i Chakra, le decisioni, le meditazioni.
Se fotti la mente fotti una persona, la sua Spiritualità si perde perchè non la controlla più, come può farlo se la chimica controlla il cuore, il processore centrale, il nucleo pulsante di ogni Mantra, Runa, Vibrazione che ogni giorno Noi facciamo.
In trappola, è la mente, ingabbiata nei farmaci pesanti. Certamente, come un lupo al guinzaglio, come una tigre in gabbia che non ruggisce più perchè non può. E chi dice che la tigre andava domata e resa calma? Chi decide che la sua natura dovrebbe essere alterata?
La tigre se potesse, fuggirebbe e una volta libera, forse farebbe fatica ad adattarsi nuovamente al suo ambiente naturale ma... tornerebbe ad essere quella che è.
Così è la mente sotto psicofarmaci : una tigre in gabbia.