Satanic Path
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Credo nella legge. Ma non i questa.
Questa legge toglie dignità, questa legge ostacola la giustizia, questa legge incarcera chi spara al ladro, questa legge non protegge, ma lovora per quelli che voglione ferire.
Questa legge permette la Mafia, e la sofferenza.
Eppure devo preservarmi, e devo adattarmi, non perché lo desidero, ma perché se non sono intelligente la mia vita finisce in carcere, e io non lo voglio, uno perché non sono io il criminale, due perché in carcere sono inutile al Satanismo, quindi a me stesso.
Credo nell'equilibrio, e nella Civiltà.
L'Armonia è reale, ma richiede intelligenza collettiva per esistere.
E non ho interesse nell'essere un fuori legge, non se esserlo comporti la sconfitta della mia giustizia, data la condizione della società.
L'idea, però, affascina molti, se la realtà toglie noi il piacere della distruzione.
Non ho mai veramente, per quanto lo avessi immaginato, dato inzio ad una rissa.
Però avrò sempre un comportamento blasfemo e diffamatorio verso autorità che promuovono il cristianesimo.
Do quello che mi è stato dato.
Quindi se loro fanno un film dove la povera ragazza si fa girare la testa a 360 gradi per il cattivo e brutto "Demone", io ho il diritto di protestare, e fare la stessa cosa.
La mia legge è quella nel codice di Hammurabi. Veloce, semplice, giusta, piena di significato.
O meglio, la stimo. E comunque spero sempre che il Nazionalsocialismo non permetta le cose di oggi, o che ci dia più possibilità e modalità di giustizia.
Il posto dove facevo psicoterapia era per minori, quindi si occupava di tutti.
Purtroppo, di tutti. E quando ho sentito parlare una dottoressa ad un 14/15 enne in merito allo stupro di una ragazza, di cui lui è colpevole, mi sono chiesto:
E' questa giustizia? E' legge? Dare supporto e sostegno emotivo a daterminati criminali?
Pensare, e poi tradurre in realtà, la tutela di un errore? Pensare che certe persone meritino comprensione, o protezione, e quindi conferire loro un' umanità mai posseduta?
Arriviamo al presente.
Ora, oltre al dover trovare un avvocato gratuito, se c'è, per un consulto, devo anche fare il processo per denunciare.
Il processo costa, e se perdo, il pervertito vince, e io poi devo pagare per calunnia e diffamazione.
Sono solo, a meno che non decida di usare la magia.
Cercano di addolcirmi, dicendomi che era un minore. Bene, non è che lo dovete fucilare, ma semplicemente dovete aiutarmi ad evitare nuovi abusi. Dovete monitorarlo, perché se poi succede ancora, io mi sentirei sconfitto come uomo.
Il mio amico, che da lui ha ricevuto di peggio, probabilmente non testimonierà. Io non accetto la paura del dolore, non accetto che la tua paura possa facilitare la distruzione di altri.
Essere inermi è sbagliato.
Ma anche io ho paura. E' un paradosso.
Se pago per qualcosa che è inammisibile, se pago per aver alzato la testa e aver deciso di condannare l'oggi uomo che mi ha reso difficile il passato, e anche il presente.
Chi deve pagare?
No perché a questo punto mi inizio a sentire realmente fuori posto, e incompreso, anche malvagio.
E io lo odio, perché vivo in una Civiltà ideale, in un ideale stesso, dove non voglio essere solo, ma parte. Non c'è bellezza nell'essere distanti da ogni uomo, c'è bellezza nel condividere, nell'essere anche negli altri, perché compresi.
Ma il mondo è questo, adesso, e sono già solo. Ma non nel cuore, almeno.
Quello che dicono poi mi entra dentro.
Mi sento troppo cattivo, come se questo desiderio di giustizia così viscerale e severo fosse malevolo.
Ho inveito contro il dottore, e svilito la sua amata "legge" che lo paga per dare consulto a degli stupratori. Gli ho anche detto che tutta quella "misericordia", quel "buonismo", quella "fiducia" malriposta sono un problema, e i problemi vengono sempre sradicati.
Io non riesco ad avere fiducia in uno stupratore, non riesco a desiderare il suo bene, o a perdonarlo.
Se perdono lo stupratore, io poi non perdono me stesso.
Se invece lo odio, e odio chi lo protegge, odio tutto il sistema che predica il suo "perdono" ed il suo "reinserimento" nella società, mi sento giusto.
So avere limiti, se devo preservare un ideale, e quindi me stesso.
Ho sognato di andare da lui e di spezzarlo in due. Ma sono consapevole di non essere nell'Antichità, e di vivere in un mondo che, grazie al nemico, osserva la giustizia in una maniera che mi è innaturale.
E' ovvio che se denunciandolo poi mi rovino, dovrò agire con la magia. Mi basta semplicemente renderlo inoffensivo, per il solo fatto che fosse un minorenne, e quindi non un adulto.
La sua giovane età lo salva dalla mia durezza.
L'importante non è solo il mio benessere, ma in questo caso così delicato, il benessere dell'intera comunità.
Mi dicono che anche lui avrebbe potuto subire violenze...ma lo giustifica?
Purtroppo credo che del cristianesimo debba ancora eliminare il senso di colpa.
Per ogni sbaglio o cosa negativa che ho fatto, mi sento in colpa, ma nel modo da non riuscire a perdonarmi verso Satana.
Non so se Satana perdoni. O se sia severo e duro con i suoi figli. O chi veda all'altezza della sua Opera.
Per ogni comportamento comune, quindi nemico, si genera un conflitto.
Sensi di colpa e conflitti che poi mi portano non a dubitare di Satana, che non può essere dubitato, ma a dubitare di me stesso in Satana, come se ci fosse un difetto, un errore, qualcosa di sbagliato che non possa essere compreso o perdonato.
Tra poco posso finalmente iniziare il Ritorno della Maledizioni, e soprattutto, tanta, tanta, tanta, tanta pulizia e Rune.
Sarebbe alquanto paralizzante l'idea che tutto questo, Satana, i Suoi Demoni e le loro Arti non siano per me.
Neanche uno stupido potrebbe convivere con l'assenza di Dio, o con la consapevolezza di essere stato rifiutato. :lol:
Io mi sento qui, adesso, con Satana, e faccio il mio dovere come tutti. Però potrei illudere me stesso, credermi "meglio" e "all'altezza" di cose che non mi vogliono.
Si, potrei dire di temere il giudizio, o la visione di Satana. Ed è una cosa cristiana, e sbagliata.
Questa legge toglie dignità, questa legge ostacola la giustizia, questa legge incarcera chi spara al ladro, questa legge non protegge, ma lovora per quelli che voglione ferire.
Questa legge permette la Mafia, e la sofferenza.
Eppure devo preservarmi, e devo adattarmi, non perché lo desidero, ma perché se non sono intelligente la mia vita finisce in carcere, e io non lo voglio, uno perché non sono io il criminale, due perché in carcere sono inutile al Satanismo, quindi a me stesso.
Credo nell'equilibrio, e nella Civiltà.
L'Armonia è reale, ma richiede intelligenza collettiva per esistere.
E non ho interesse nell'essere un fuori legge, non se esserlo comporti la sconfitta della mia giustizia, data la condizione della società.
L'idea, però, affascina molti, se la realtà toglie noi il piacere della distruzione.
Non ho mai veramente, per quanto lo avessi immaginato, dato inzio ad una rissa.
Però avrò sempre un comportamento blasfemo e diffamatorio verso autorità che promuovono il cristianesimo.
Do quello che mi è stato dato.
Quindi se loro fanno un film dove la povera ragazza si fa girare la testa a 360 gradi per il cattivo e brutto "Demone", io ho il diritto di protestare, e fare la stessa cosa.
La mia legge è quella nel codice di Hammurabi. Veloce, semplice, giusta, piena di significato.
O meglio, la stimo. E comunque spero sempre che il Nazionalsocialismo non permetta le cose di oggi, o che ci dia più possibilità e modalità di giustizia.
Il posto dove facevo psicoterapia era per minori, quindi si occupava di tutti.
Purtroppo, di tutti. E quando ho sentito parlare una dottoressa ad un 14/15 enne in merito allo stupro di una ragazza, di cui lui è colpevole, mi sono chiesto:
E' questa giustizia? E' legge? Dare supporto e sostegno emotivo a daterminati criminali?
Pensare, e poi tradurre in realtà, la tutela di un errore? Pensare che certe persone meritino comprensione, o protezione, e quindi conferire loro un' umanità mai posseduta?
Arriviamo al presente.
Ora, oltre al dover trovare un avvocato gratuito, se c'è, per un consulto, devo anche fare il processo per denunciare.
Il processo costa, e se perdo, il pervertito vince, e io poi devo pagare per calunnia e diffamazione.
Sono solo, a meno che non decida di usare la magia.
Cercano di addolcirmi, dicendomi che era un minore. Bene, non è che lo dovete fucilare, ma semplicemente dovete aiutarmi ad evitare nuovi abusi. Dovete monitorarlo, perché se poi succede ancora, io mi sentirei sconfitto come uomo.
Il mio amico, che da lui ha ricevuto di peggio, probabilmente non testimonierà. Io non accetto la paura del dolore, non accetto che la tua paura possa facilitare la distruzione di altri.
Essere inermi è sbagliato.
Ma anche io ho paura. E' un paradosso.
Se pago per qualcosa che è inammisibile, se pago per aver alzato la testa e aver deciso di condannare l'oggi uomo che mi ha reso difficile il passato, e anche il presente.
Chi deve pagare?
No perché a questo punto mi inizio a sentire realmente fuori posto, e incompreso, anche malvagio.
E io lo odio, perché vivo in una Civiltà ideale, in un ideale stesso, dove non voglio essere solo, ma parte. Non c'è bellezza nell'essere distanti da ogni uomo, c'è bellezza nel condividere, nell'essere anche negli altri, perché compresi.
Ma il mondo è questo, adesso, e sono già solo. Ma non nel cuore, almeno.
Quello che dicono poi mi entra dentro.
Mi sento troppo cattivo, come se questo desiderio di giustizia così viscerale e severo fosse malevolo.
Ho inveito contro il dottore, e svilito la sua amata "legge" che lo paga per dare consulto a degli stupratori. Gli ho anche detto che tutta quella "misericordia", quel "buonismo", quella "fiducia" malriposta sono un problema, e i problemi vengono sempre sradicati.
Io non riesco ad avere fiducia in uno stupratore, non riesco a desiderare il suo bene, o a perdonarlo.
Se perdono lo stupratore, io poi non perdono me stesso.
Se invece lo odio, e odio chi lo protegge, odio tutto il sistema che predica il suo "perdono" ed il suo "reinserimento" nella società, mi sento giusto.
So avere limiti, se devo preservare un ideale, e quindi me stesso.
Ho sognato di andare da lui e di spezzarlo in due. Ma sono consapevole di non essere nell'Antichità, e di vivere in un mondo che, grazie al nemico, osserva la giustizia in una maniera che mi è innaturale.
E' ovvio che se denunciandolo poi mi rovino, dovrò agire con la magia. Mi basta semplicemente renderlo inoffensivo, per il solo fatto che fosse un minorenne, e quindi non un adulto.
La sua giovane età lo salva dalla mia durezza.
L'importante non è solo il mio benessere, ma in questo caso così delicato, il benessere dell'intera comunità.
Mi dicono che anche lui avrebbe potuto subire violenze...ma lo giustifica?
Purtroppo credo che del cristianesimo debba ancora eliminare il senso di colpa.
Per ogni sbaglio o cosa negativa che ho fatto, mi sento in colpa, ma nel modo da non riuscire a perdonarmi verso Satana.
Non so se Satana perdoni. O se sia severo e duro con i suoi figli. O chi veda all'altezza della sua Opera.
Per ogni comportamento comune, quindi nemico, si genera un conflitto.
Sensi di colpa e conflitti che poi mi portano non a dubitare di Satana, che non può essere dubitato, ma a dubitare di me stesso in Satana, come se ci fosse un difetto, un errore, qualcosa di sbagliato che non possa essere compreso o perdonato.
Tra poco posso finalmente iniziare il Ritorno della Maledizioni, e soprattutto, tanta, tanta, tanta, tanta pulizia e Rune.
Sarebbe alquanto paralizzante l'idea che tutto questo, Satana, i Suoi Demoni e le loro Arti non siano per me.
Neanche uno stupido potrebbe convivere con l'assenza di Dio, o con la consapevolezza di essere stato rifiutato. :lol:
Io mi sento qui, adesso, con Satana, e faccio il mio dovere come tutti. Però potrei illudere me stesso, credermi "meglio" e "all'altezza" di cose che non mi vogliono.
Si, potrei dire di temere il giudizio, o la visione di Satana. Ed è una cosa cristiana, e sbagliata.